Tiroide, Concepimento e Gravidanza

Tiroide, Concepimento e Gravidanza

Tiroide, Concepimento e Gravidanza

Le patologie della tiroide sono otto volte più frequenti nelle donne rispetto ai maschi e per ragioni soprattutto ormonali tendono a manifestarsi in momenti “cruciali” della vita femminile (ad es. pubertà, gravidanza, post parto e menopausa), andando ad interferire ad esempio con la comparsa del ciclo mestruale, causando problemi di infertilità o aumentando il rischio di aborto e parto prematuro.
L’ipotiroidismo, ad esempio, interessa circa il 2% delle donne in età fertile e aumenta fino a raggiungere una frequenza di 1-2 donne su 10 dopo i 35-40 anni.
La procedura diagnostica è semplice e non invasiva: è sufficiente un esame del sangue da abbinare eventualmente ad un’ecografia tiroidea per ottenere una diagnosi certa.
Il corretto funzionamento della tiroide è un pre-requisito fondamentale per il concepimento e per la gravidanza medesima. È ormai dimostrato, infatti, che le alterazioni della tiroide si associano ad aborti ricorrenti, distacco di placenta, nascita prematura e alterazioni dello sviluppo del nascituro.
Dal punto di vista fetale, poi, nelle prime 12 settimane di gestazione (epoca cui mediamente corrisponde l’inizio del funzionamento della tiroide fetale), il nascituro dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni, per cui un’eventuale alterazione della funzione tiroidea della madre può inficiare il normale decorso della gravidanza nonché il corretto sviluppo del bambino, dal punto di vista neurologico e somatico.
Circa il 5% delle gestanti viene colpito da ipotiroidismo, che può essere confuso con gli effetti di una comune gravidanza (ad es. aumento di peso, stanchezza, gonfiore, stitichezza..), ma se trascurato potrebbe comportare serie complicanze sia per la mamma che per il bambino.
Studi scientifici hanno dimostrato che il corretto funzionamento della tiroide accresce le possibilità di avere un bambino e si hanno maggiori probabilità di successo nei casi di procreazione medicalmente assistita.
Nonostante ad oggi lo screening della funzione tiroidea non sia effettuato di routine, le linee guida europee ed americane delle principali Società Endocrinologhe sono concordi nel raccomandare la valutazione dell’assetto ormonale tiroideo in tutte le donne desiderose di maternità o in stato di gravidanza (in particolare nelle donne considerate a rischio, ad es. per età superiore a 30 aa, obesità, patologie autoimmuni e/o tiroidee concomitanti, familiarità per problemi alla tiroide), nonché l’educazione tempestiva nelle pazienti affette da patologia tiroidea, affinché effettuino il controllo endocrinologico non appena siano certe dell’avvenuto concepimento.