Sonoisterosalpingografia

Sonoisterosalpingografia

Sonoisterosalpingografia

La difficoltà a concepire sta diventando un problema sempre più diffuso nella società moderna. È sempre più avanzata l’età in cui si inizia a cercare un figlio, spesso per motivi legati al contesto sociale in cui viviamo; il conseguimento di una laurea, la ricerca del lavoro, la carriera avviata, e purtroppo anche la congiuntura economica sfavorevole portano a procrastinare la decisione di avere un figlio.

Poiché con l’avanzare dell’età aumentano le difficoltà a procreare spontaneamente, le coppie si trovano ormai molto spesso a dover affrontare l’iter diagnostico che viene consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ dopo almeno 2 anni di ricerca prole senza risultati. Tra i diversi esami che vengono indicati alla coppia, la verifica della pervietà tubarica - mirata a verificare se le tube di Fallopio sono in grado di trasportare gli spermatozoi fino alla cellula uovo nell’ovaio - è uno dei principali. Età, infezioni ed endometriosi sono possibili cause di occlusione tubarica e quindi di impossibilità ad ottenere una gravidanza spontanea. Classicamente l’esame delle tube veniva effettuato con una tecnica radiologica chiamata isterosalpingografia.

Con questa tecnica veniva immesso un mezzo di contrasto all’interno dell’utero e ne veniva valutata la progressione a livello delle tube eseguendo una serie di radiografie consecutive in dinamica cioè in diversi momenti dopo l’introduzione della soluzione di contrasto. L’esame risultava fastidioso e, necessariamente, doveva essere eseguito in ambiente radiologico con esposizione della paziente alle radiazioni. Oggi è possibile ottenere un risultato addirittura più preciso nell’ambulatorio ginecologico e senza l’impiego di radiazioni.

Lo sviluppo dell’ecografia transvaginale ad alta risoluzione e tridimensionale, l’utilizzo di soluzioni schiumose facilmente iniettabili all’interno dell’utero con minore fastidio per la paziente e, soprattutto il fatto che la sonoisterosalpingografia non richiede l’esposizione a pericolose radiazioni ionizzanti, rendono la tecnica ottimale nello screening delle cause di infertilità. La stessa tecnica, associata all’immagine tridimensionale della cavità dell’utero può anche essere impiegata in quei casi in cui vi sia il sospetto della presenza di un polipo all’interno dell’utero stesso.