Calcolosi Biliare (colelitiasi)

Calcolosi Biliare (colelitiasi)

Calcolosi Biliare (colelitiasi)

I calcoli biliari rappresentano un frequente problema di salute, piú comune tra le donne dopo i 40-50 anni. Sono provocati dall’accumulo di calcoli all’interno della colecisti (o cistifellea) e richiedono normalmente un intervento chirurgico mininvasivo, soprattutto nel momento in cui si ripete nel tempo o si complica.

Come si formano i calcoli biliari?
La colecisti è un piccolo organo cavo (una sorta di sacchetta) situata sotto il fegato. Il suo ruolo è quello di immagazzinare la bile prima che scorra nell'intestino, cosa che accade normalmente durante la digestione. Secreta dal fegato, la bile è un liquido che facilita la digestione dei grassi. Contiene colesterolo, sali biliari e sostanze eliminate dal fegato, compresi alcuni farmaci. Succede che il colesterolo della bile formi cristalli nella cistifellea: si tratta di calcoli biliari (detti anche “colelitiasi” o “litiasi biliare”). Più raramente, questi cristalli possono essere costituiti da sali biliari. Possono essere piccoli e formare "sabbia" o raggiungere le dimensioni di una biglia di alcuni centimetri. Sono un problema comune che colpirebbe, dopo i 70 anni, circa il 15% degli uomini e il 30% delle donne (fino al 60% delle donne dopo gli 80 anni).
I fattori di rischio per i calcoli biliari sono numerosi: fattori ereditari, età, obesità, diabete, ecc. Le donne anziane sono colpite più frequentemente, specialmente quelle che hanno avuto gravidanze multiple. Gli ormoni femminili aumentano la concentrazione di colesterolo nella bile, aumentando così il rischio di calcoli. Anche i contraccettivi ormonali e i trattamenti per la menopausa aumentano il rischio di coliche biliari.

Quali sono i sintomi della colica biliare?
Una colica biliare provoca un intenso dolore alla destra dello stomaco che può irradiarsi alla schiena. Questo dolore è talvolta accompagnato da nausea e vomito. Le urine possono scurirsi (colore arancione-marrone). Queste crisi tendono a ripetersi sempre più frequentemente. Quando un calcolo biliare ostruisce in modo permanente il dotto in cui scorre la bile dal fegato verso l’intestino, può verificarsi un'infezione che provoca febbre, dolore addominale intenso e, a volte, ittero (colore giallo della cute e degli occhi, provocato dall’accumulo di bilirubina nel sangue).
Un'infezione della colecisti (colecistite acuta) o dei dotti biliari (colangite acuta) sono complicanze che giustificano sempre un ricovero perché possono avere gravi conseguenze.

Come diagnosticare la calcolosi biliare?
I calcoli biliari, senza sintomi, possono passare inosservati e vengono quindi scoperti in maniera occasionale durante un esame diagnostico eseguito per un altro problema: ecografia addominale, radiografia o TC addominale.
L’ecografia è l’esame più semplice e più accurato, per diagnosticare la calcolosi biliare.
Gli esami di “secondo livello”, che possono essere richiesti invece quando sussiste il dubbio che uno o più calcoli siano passati nella via biliare principale, sono la risonanza magnetica (colangio-RM) e la ecoendoscopia delle vie biliari.

Qual è il trattamento della calcolosi biliare?
Se i calcoli biliari non causano sintomi, spesso non viene preso in considerazione alcun trattamento.
In caso di sintomi, il medico prescrive prima farmaci antidolorifici o “antispastici”.
Viene consigliato solitamente il trattamento chirurgico, a volte urgente, in caso di colecistite o altre complicanze. La rimozione della colecisti, eseguibile in laparoscopia, è l'unico trattamento efficace di lunga durata. Questo intervento, molto comune e che provoca un fastidio minimo, non causa particolari problemi. In assenza della colecisti, la bile continua a fluire nell'intestino. Dopo l’intervento, la degenza è solitamente di una sola notte (in alcuni casi può essere eseguito anche in “day-hospital”) e la ripresa pressoché completa nell’arco di pochi giorni.

Quindi in caso di sospetto di calcoli biliari la visita specialistica con il medico chirurgo può aiutarti a individuare il trattamento necessario.